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giovedì 26 agosto 2010

Letture Animaliste


Sabato 4 Settembre, al Veganch'io di Vimercate, in provincia di Monza e Brianza si terranno delle letture animaliste. Massimo Filippi leggerà un brano di Ceronetti, poeta, filosofo e giornalista nato nel 1927 . Leonardo Caffo, ovvero il sottoscrito, leggerà un brano tratto da "La vita degli animali" di John Maxwell Coetzee.

Ore 11. 30 presso l'area allestita (feste) di Via degli Atleti, a Vimercate appunto!



lunedì 16 agosto 2010

Lettera al quotidiano La Sicilia


Apparsa il 17 Agosto sul quotdiano La Sicilia, sezione Catania "Lo dico alla Sicilia"

Si parla sepesso dell'inefficenza dei servizi Catanesi e del malfunzionamento della macchina sociale,
i Siciliani stessi raffrontano la loro condizione con quella settentrionale considerandola inferiore in vari settori, non ultimo quello della pubblica sicurezza.
Vi scrivo questa segnalazione su un fatto accaduto a me e alla mia compagna Flaminia che rappresenta un sentore più che positivo nel maremagnum della città etnea. Da circa sette giorni nel terreno dell'ex cinema ideal tra via Andronico e via Sant'Euplio, un cane legato ad una corda stretta e soffocante, con poco cibo e poca acqua era relegato alla condizione di prigioniero ululando e piangendo durante la notte e soffrendo in silenzio durante il giorno. Dopo giorni di silenzio ci siamo decisi a contattare la Polizia Municipale di Catania e i volontari del Cev, in modo gentile e premuroso hanno accolto la segnalazione e Lunedì 16 Agosto sono intervenuti insieme a vigili del fuoco, protezione ambientale e ambulanza animale liberando il cane, curandolo e portandolo ad un canile che, se pur prigione, sarà per il povero essere vivente sentore di libertà.
La morale è questa. Basta indifferenza nei confronti degli animali che soffrono. Il comune di catania e la polizia sono disponibili ed efficenti nell'aiutare queste povere creature. Vorremo ringraziare di cuore l'Ispettore che ha guidato tutta l'operazione ed il comune di Catania, troppo spesso criticato, per aver risposto così velocemente al nostro appello.
Quando vi troverete di fronte ad una scena di animale sofferenza, non voltatevi scuotendo le spalle, ma segnalate ed aiutate un povero indifeso.
Salvare un animale è più importante che discutere, seduti nelle proprie poltrone, dei massimi sitemi e dei problemi presunti del nostro mondo.

Grazie,

Leonardo Caffo e Flaminia Gentile

domenica 15 agosto 2010

Spruzzi d'estate

A volte uno si crede stupido e invece è soltanto giovane (Italo Calvino)

Che se uno potesse, l'estate la salterebbe di netto. Io la mia la passo discretamente in generale, anche 'stavolta non mi lamento, devo dire. Turchia come viaggio d'effetto, Istanbul e interno Asia, la parte più bella secondo me, come l'interno coscia dal resto. Ma l'allontanamento da Milano che pesa ma peserebbe anche se non ci fosse si gioca tutto qui, in Sicilia, Catania di base ma si gironzola, di gusto aggiungerei. Ortigia oggi ce la siamo pappata con classe sempre con lei, "squadra che vince non si cambia", noi si vince e non cambiamo infatti. Fontanebianche, bella l'acqua eh, per carità .. ma sempre le solite scene, inquietanti: paste al forno, ragazzini impazziti con secchelli colmi di speranze sabbiose, famiglie merdose e insoddisfatte e, infine, un sole che ti cucina a 40° secondo una routine che sa di lenta agonia. Ci siamo fatti Cavagrande e Calamosche, ci faremo la riserva dello Zingaro per prendere il Giorgio nazionale e torneremo a Taormina che ci manca 'ste state, o almeno credo che le manchi o, insomma, doveri coniugali ... brutta bestia!
L'autunno e le foglie che, delicate come piume, ti si poggiano sulla spalla. Il sapore della ripartenza e della filosofia che, in pausa ma pronta, ritorna a scalpitare nel maremagnum della burocrazia meneghina.
E se la vita non fosse com'è, piena di falsi impegni e presunte preoccupazioni che cosa resterebbe dell'uomo che domina dall'alto tutto ciò che non ha saputo, ainoi, comprendere ed amare?
Oggi è il primo giorno di ciò che mi resta da vivere. Non vuol dire un cazzo, ma sul momento fa un certo effetto. O no?

Intervista a Giorgio Fontana

Apparso su Caosmo, ovvero qui. Fontana segnala, a suo modo, con Nerdagosto
15 agosto 2010
Pubblicato da: Leonardo Caffo


Nasce a Saronno nel 1981 e vive in giro qua e la tra l’Italia e l’estero. Ha pubblicato due romanzi: Buoni propositi per l’anno nuovo (Mondadori 2007) e Novalis (Marsilio 2008). Con il reportage narrativo Babele 56 (Terre di Mezzo 2008) è stato finalista al Premio Tondelli 2009. Dal 2008 collabora stabilmente con la pagina di cultura de Ilsole24ore.com, e con “Terre di Mezzo“; scrive anche su Wired.it. Si è laureato in filosofia a Milano e fa molte altre cose per cui vi rimando al suo sito ma, prevalentemente, Giorgio Fontana è uno scrittore e qui su Caosmo, potete godervi quest’intervista.

1) So che sei laureato in filosofia e che avresti voluto continuare a fare ricerca, come mai la cosa si è spenta li?

1) Non avevo santi in paradiso, ma ci ho provato comunque. Negli anni ho vinto sette posti di dottorato, ma tutti e sette senza borsa (quattro in Canada, due in Francia e uno in Italia). Siccome per me fare ricerca significa lavorare dieci-dodici ore al giorno, non avevo intenzione di fare un dottorato male lavorando per mantenermi: tanto più che avrei continuato a scrivere narrativa. Quindi meglio lasciar perdere e lavorare punto.

2) Su cosa ti sei laureato?

2) Sul concetto di “mondo” nel realismo interno di Hilary Putnam. Mi interesso di epistemologia analitica, teorie degli a priori, dibattito realismo/antirealismo eccetera.

3) I tuoi studi hanno influito nella tua attività da scrittore?

3) Moltissimo.

4) Quando e come si diventa scrittori, e non dico nel senso “privato” ma in quello che poi, burocraticamente, ti rende tale?

4) Mah, direi quando si pubblica un libro (aggiungerei: per una casa editrice non a pagamento). Il punto però è fare in modo che questo evento – la “consacrazione pubblica” come scrittore – non sia fine a se stesso. Al di là della burocrazia, uno scrittore è qualcuno che rende pubbliche (appunto) le sue parole. E credo ci si debba sempre porre la domanda: ne vale la pena? Ne vale davvero la pena? Ho realmente qualcosa da dire?

5) Come nasce l’idea di “Novalis”, che cos’è, in soldoni, l’arte estrema?

5) Stavo gironzolando in biblioteca a Saronno, poco dopo la laurea, e dal nulla mi è venuta l’idea. Non so proprio da dove sia saltata fuori. Non sono un patito di arte estrema né ho letto libri che possano avermi influenzato al riguardo. Mistero.

6) Come e quando hai iniziato a collaborare con grandi nomi dell’editoria come il Sole24 ore?

6) Il caporedattore della cultura online mi ha telefonato un giorno. Aveva letto qualche mio pezzo sulla rete, curiosato sul mio sito, e mi ha chiesto se volessi scrivere per loro. Ovviamente ho accettato. Ma lui è una perla rara.

7) Progetti per il futuro prossimo?

7) Finire il nuovo romanzo, lavorare a un saggio, inaugurare una nuova rubrica sul mio sito, iniziare il romanzo successivo. Scrivere.

8) Quanto consiglieresti ad un ragazzo speranzoso di perseverare nel “sogno” di diventare scrittore?

8) Più che sperare, gli direi innanzitutto di lavorare duro e prepararsi alle inevitabili batoste del mestiere. Ma se crede realmente nelle sue parole, di perseverare al massimo e andare diritto come un treno.

9) E filosofo?

9) Idem, se per “filosofo” intendi fare ricerca in questo campo.

10) Come altri scrittori hai un blog, cosa pensi delle nuove normative del governo a tal proposito?

10) Grazie a Dio non sono ancora “normative” ma si tratta di un disegno di legge. In ogni caso, se venisse ratificato, le conseguenze per i blog sarebbero assurde. Il famoso comma 29, che costringe alla rettifica entro 48h (con sanzioni fino a 12.500 euro per mancato adempimento), non tiene conto del fatto che un blog non è una redazione, e un blogger non è (salvo eccezioni) un giornalista professionista. Se ricevo una notifica mentre sono in vacanza per una settimana e non controllo più né blog né mail, che faccio?

11) Credi che davvero “l’esterofilia” italiana porterà i giovani d’oggi ad occupazioni più dignitose? Non sarebbe meglio restare e lottare per il proprio paese?

11) Domanda difficile. Bisogna intendersi su cosa significa “lottare” e in che modo e con quali prospettive. Ci sto riflettendo su parecchio, ma preferisco non rispondere ora come ora. Rischierei di dire solo banalità.

12) Domanda banale ma te la becchi uguale. Definisciti in tre parole

12) Onesto, scrittore, al momento assai deluso.

13) Consigliaci un libro o/e un autore emergente?

13) Marco Missiroli, “Bianco” (Guanda).

14) Cosa vorresti vedere di diverso nell’editoria Italiana?

14) Più onestà intellettuale, più attenzione al percorso autoriale, e meno febbre del marketing. Va bene, siamo nell’era dell’industria culturale, il libro è un prodotto e tutto quello che volete: ma c’è un forte rischio di svilire la narrazione e l’idea stessa della storia. Ne parlavo qui.
Quello che mi disgusta di più è la tendenza a giustificare tutto con il cinismo: in campo editoriale, ho avuto a che fare con persone veramente ciniche. E’ un brutto ambiente.

mercoledì 11 agosto 2010

Semantica della "libera informazione"

Apparso su AgoraVox del 11 Agosto 2010. Originale qui

La semantica è la "scienza del significato". Utlizzare il termine scienza farà arrabbiare Piergiorgio Odifreddi che nell’ultimi numero di L’Ateo si scaglia contro coloro che questa scienza la deturpano prendendo di mira letterati e filosofi. Ne voglia o meno il matematico, la semantica è una scienza complessa ed articolata con una storia ramificata (almeno) tra strutturalismo, innatismo, cognitivismo e comportamentismo. Si può avere una semantica di lingue naturali o artificiali, di espressioni non verbali e di altri sistemi comunicativi semplici o meno. Quella che propongo qui è una semantica, in senso volgare, del sistema in cui siamo inseriti come fruitori di notizie, "la libera informazione".
Nonostante delle credenziali decenti, l’articolo che leggete lo scrivo per una testata giornalistica "minore", definita partecipativa. Il Sole24 ore o il Corriere della Sera, difficilmente prenderebbero in considerazione qualcosa del genere per la pubblicazione.
Il giornalismo lo fanno i giornalisti, così come al macello stanno i macellatori. Rimane il dubbio, ormai consolidato che questo sistema di categorizzazione abbia definitivamente fallito e che, menti pensanti, le informazioni se le cerchino in modi alternativi a telegiornali e testate ufficiali.
Le statistiche di lettura di AgoraVox sono impressionanti, davvero. La pluralità di punti di vista sembra oggi essere molto più ricercata di questa o quella firma autorevole (e che cosa renda autorevoli, ce lo chiediamo unn po’ tutti).
Il "significato" delle informazioni gode di una strana natura. La stessa identica notizia, riportata da varie testate vanta una trasformazione che se non fosse per un nucleo semantico invariato, stenteremmo a riconoscere come identica. Il problema della traduzione in una stessa lingua non è meno complesso che quello tra lingue diverse e, nello specifico, la "parafrasi" sembra essere uno sport molto praticato dai giornalisti italiani. "Condannato" viene sostituito con "imputato", "Mafioso" con "Sospettato", "Puttaniere" con "Premier ironico" e tutto si disfa in una rete di denotazioni che perdono la natura stessa delle proprie referenze.
Interroghiamoci un attimo sul senso profondo di comprare giornali come Libero o il Giornale costantemente riproducono fatti trasformandoli in opinioni non suffragate da prove empiriche. Recentemente si è scoperta l’illegalità di Fini che fino a quando è stato dedito allo sport nazione, "leccaculismo" del premier, era un santo mentre adesso è un farabutto. Non solo, se anche fosse vera la storia del cognato, Fini non sarebbe paragnabile neanche lontanamente a Berlusconi per illegalità, eppure le sconsiderate porcherie del nostro presidente rimangono impunite grazie a lodi e compagnie inquietanti.
Quel poco che rimane di "libero" nella informazione è stato massacrato da una legge che rende dubbia persino su questo giornale la pubblicazione di questo innocuo articolo, relegando blog e libertari alla rettifica di scomode ma vere notizie.
Se i semanticisti perdessero il loro tempo analizzando l’informazione italiana probabilmente il dato che ne emergerebbe è che la maggior parte dei votanti è incolta ed ignorante, e che l’informazione dominante lavora fortificando questo dato impressionante.
Lancio da qui, una proposta che mai verrà raccolta. Un test, breve e a risposta multipla da fare per poter votare. Argomento: conoscenza della politica italiana ed internazionale. Come si fa a votare senza conoscere l’oggetto verso cui tende la propria azione?
Se i governanti di turno sono tanto convinti del valore delle loro gesta, perché non provano a conoscere cosa la gente istruita pensa di loro? Ripeto, un piccolo test, non di cultura generale, ma di politica verso chi un voto, a questa politica, lo sta dando.
Platone, pover’uomo, lo sapeva già lui che il bene, a chi non sa cos’è bisogna darlo senza dargli la possibilità d’interrogarsi su cosa sia questo stesso bene.
Se si è convinti del proprio diritto di voto e della propria preparazione politica che paura c’è?
Andiamo a fare questo test tutti insieme, e vediamo come cambierebbe l’inquietante scenario politico dell’Italia ...

lunedì 2 agosto 2010

Nuovo articolo per l'Ateo


Ecco il mio nuovo articolo per l'Ateo: "L’Ateo virtuoso: Pierre Bayle, tributo al filosofo dimenticato". Il giornale è in vendita in tutte le librerie Feltrinelli d'Italia. Ecco l'indice, io a pag. 38