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giovedì 31 marzo 2011

Pezzi di romanzo

Visto che ultimamente l'utenza del blog è cresciuta ho deciso di cominciare a pubblicare alcuni pezzi del romanzo in continua lavorazione che è il Diario. Prima o poi, più poi che prima, lo finirò. Per adesso commenti e consigli sono ben accetti. Consideriamo ciò che segue, "racconti decontestualizzati".

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Io sono un Diario e vi narrerò le gesta di un uomo per raccontarvi, in realtà, gli avvenimenti che coinvolgono l’umanità tutta e il filo rosso che congiunge l’esistenza con il tutto nelle sue più complesse ramificazioni. L’anticamera vista dall’alto mostra, al suo interno, un totale di sedici spiriti e un guardiano delle porte caosmiche chiamato Gesù, punito per colpe che lo vedono coinvolto nel reato di “falsificazione spirituale”. Si stanno per decidere le sorti di tutti gli enti al loro interno che possono adesso sciegliere, dopo lunghe e numerose colluttazioni, una strada dinnanzi un bivio: o divenire guardiani dannati per l’eternità ma conservare la coscienza o reincarnarsi e continuare il percorso che porta alla salvezza.

D’ora in poi vi racconterò ciò che separa Marco, autore del Diaro e dunque mio creatore, da ciò che scelse in anticamera. Sei diventarono guardiani, ma dieci scelsero di provare la strada che porta all’ignoto finale.

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Cosa vuol dire “essere un Diario”, “essere un oggetto inanimato”? Leggiamo una definizione da un qualsiasi dizionario: un diario è una forma narrativa in cui il racconto - reale o di fantasia - è sviluppato cronologicamente, spesso scandito ad intervalli di tempo regolari, solitamente a giorni. Bene, leggendo questa definizione, faticherete a riconoscermi come un Diario. Ma dovete capire che qui, “cronologicamente”, ha un significato molto diverso perché la cronologia

in questione è quella di un non vivente. Potrei essere la cronaca della vita o di un periodo di vita di una persona, ma anche la raccolta di annotazioni giornaliere in cui vengono descritti fatti di rilievo, avvenimenti politici, sociali, economici, osservazioni di carattere scientifico o altro.

Non sono nulla di questo, io sono l’unione delle menti di alcune reincarnazioni che si sono mescolate nei déjà vu della persona di Marco, un “qualunque” di questa terra col dono del ricordo transmodale. Il dono dell’ubiquità, la facoltà di essere ovunque, è stato il regalo più grande che ho ricevuto. Io sono qui, tra le tue mani, ma sono anche qui, adesso che l’autore mi scrive e sono li, tra gli scaffali di una libreria e sono là, nella mente ai primordi del mio concepimento.

Io racconto per mano di chi mi usa, di chi mi legge. Se mi chiudi non posso raccontarti più nulla ma se continui ad utilizzarmi, a conoscermi, potrai continuare a sapere ed è questo il meraviglioso piacere della lettura, della conoscenza attiva.

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Ricordo ancora il giorno che Marco cominciò a scrivermi; è il mio primo ricordo e, prima di allora, non esistevo e me ne stavo li, con le pagine bianche nel limbo degli oggetti in potenza, contingenti ma non necessari.

Cominciò a scrivermi d’estate, mi pare fosse fine anni’90 ....

lunedì 28 marzo 2011

Soltanto per loro: appena uscito!

Appena uscito per Aracne: per approfondire o acquistare on line: http://store.aracneeditrice.com/it/libro_new.php?id=5683

ISBN: 978-88-548-3887-1

Soltanto per loro. Un manifesto per l’animalità attraverso la politica e la filosofia

Leonardo Caffo

Anno pubblicazione: 2011

Formato: 17 x 24 cm

Numero pagine: 136 / Pagine scelte per te

Prezzo: 9,00 euro

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Richiedi saggio: Docente / Giornalista

Anno dopo anno miliardi di animali non umani vengono uccisi per diversi scopi: nutrimento, abbigliamento, ricerca e divertimento. Una situazione analoga, ma con gli umani per oggetto, non sarebbe ovviamente tollerata; ma perché tolleriamo – e anzi giustifichiamo – una pratica e non l’altra? La risposta non è per nulla banale e ci spinge a guardare oltre il vivere quotidiano attraverso un percorso filosofico e politico.

giovedì 24 marzo 2011

Mio articolo sul quotidiano Liberazione



Oggi è uscito un mio articolo sul quotidiano Liberazione, anche se mi sono scordato di comprarlo. Si può leggere cliccando qui.

domenica 13 marzo 2011

Nasce il progetto Bio-violenza

http://bioviolenza.blogspot.com/
Il progetto BIO-VIOLENZA nasce dal desiderio di alcuni attivisti di denunciare, all’interno del vasto mondo dello sfruttamento degli animali a fini alimentari (allevamenti, pesca e caccia), l’emergente strategia produttiva e soprattutto ideologica di quei settori che a vario titolo promuovono forme di allevamento e macellazione cosiddette “sostenibili”, “etiche”, biologiche, rispettose dell’ambiente, dei diritti dei lavoratori, delle comunità locali e, perfino, del “benessere animale”. Riteniamo che tale filone di pensiero e di sfruttamento animale non sia per nulla etico e non rappresenti in alcun modo un avanzamento verso l’abolizione della schiavitù animale o verso la messa in discussione radicale dei rapporti uomo/altri animali. Riteniamo che esso debba essere denunciato smascherandone le contraddizioni, poiché la facciata di “sostenibilità” di questi allevamenti, apparentemente contrapposti agli allevamenti intensivi, permette ai consumatori di tacitare la propria coscienza che mostra segnali di risveglio, continuando a sostenere, commercialmente e politicamente, un massacro non accettabile e non “riformabile”.

Il progetto BIO-VIOLENZA si configura quindi come:

a) osservatorio sull’ideologia della “buona carne?”, che monitori lo sviluppo delle tematiche di allevamento biologico, sostenibile, etico e della relativa propaganda
b) sviluppo di una contestazione puntuale delle contraddizioni di tali temi, contestazione tesa a mostrarne l’ipocrisia, la strumentalizzazione delle istanze di sensibilità verso gli animali, la non compatibilità con le esigenze del soggetto animale e con i suoi bisogni (vita, libertà, non sofferenza)
c) promozione di iniziative di piazza e simili volte a rendere visibile la condizione animale, a criticare apertamente tali contraddizioni e a far emergere le esigenze vitali del soggetto oppresso (gli animali non umani “da reddito”) - soggetto degno di essere preso in considerazione indipendentemente dai temi associati al settore dell’allevamento non intensivo (qualità, salute dei consumatori umani, diritti dei lavoratori umani, impatto ambientale, ecc.). Tali iniziative dovranno essere messe in campo, in particolare, in occasione di fiere, congressi, manifestazioni di rilievo organizzate da istituzioni, associazioni, settori dell’industria della carne
d) contestazione degli apparati istituzionali e para-istituzionali che sostengono l’industria e l’ideologia della violenza bio
e) sviluppo costante del sito che accoglierà segnalazioni, testimonianze, documenti e materiali sul tema
f) attività volta a scardinare i principi che sottendono l’apparente semplicità dell’impianto della “buona carne?”; incentivare una nuova consapevolezza critica per ideare la “controffensiva” animalista nei confronti di questo nuovo tipo di sfruttamento che integra, nel “normale”, una crudeltà autentica e non diversa da quella degli allevamenti intensivi
g) raccolta di adesioni individuali e collettive alle iniziative del progetto BIO-VIOLENZA, purché queste siano persone e realtà dichiaratamente contrarie ad ogni forma di oppressione e discriminazione anche in ambito intraumano