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sabato 3 ottobre 2009

Gabbie vuote? Solo un commento. Quilp.

Ho appena finito di leggere 'Gabbie vuote'. Dopo averlo letto non è che abbia imparato qualcosa che già non sapessi, e credo che l'intento di regan, infatti, non fossa questo. Questo libro è meraviglioso, e lo è per svariati motivi. è un libro di filosofia che segue gli strumenti delle argomentazioni logiche, è un libro di filosofia del diritto che parte dalla questione dei diritti umani e approda a quella dei diritti animali. Distrugge e chiarfica il concetto di ARA su cui l'ignoranza è morbo assai diffuso. Sin dal prologo, passando al terribile episodio della gatta fino ad un epilogo ottimista sul futuro degli animali, Gabbie Vuote è un libro che toglie il fiato. Il problema è a chi lo toglie? credo che sia un libro comprato solo da animalisti, proprio perchè chi non lo è non riescie ad aprirlo senza pensare: ecco, la solita cazzata! Personalmente provo rabbia da studente di filosofia nel vedere una situazione così cupa proprio in quel campo che io amo: la filosofia. Credo sia necesario lavorare per estendere l'interesse su tali argomenti, per informare la gente e per incazzarsi qundo è giusto farlo. Sono felice che Regan sia a Milano, sono felice che ci sia gente come Massimo che ha scritto la meravigliosa introduzione all'edizione italiana di questo testo. Solo, spero che insieme, noi tutti, riusciremo ad "allargare la platea" affinchè quella luce che si è accesa in me grazie al corso di Sandro e al seminario, si possa accendere anche nello spirito di altri. Dalla filosofia mi aspetto le argomentazioni, e dopo aver letto Regan, se avevo ancora qualche dubbio che ci fossero, ora non ne ho più. La questione animale è questione filosofica e morale e a tutti noi spetta diffondere le nostre ragioni affinchè la sofferenza degli animali, la mia e la nostra nel vederli soffrire, possa in un futuro prossimo attenuarsi e in un futuro lontano svanire del tutto.

Grazie.

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