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lunedì 11 aprile 2011

Un racconto per "Scritti Inediti"


Un mio racconto pubblicato da «Scritti inediti. Periodico di letteratura e arte inedite». Si chiama "Note al margine di un diario di bordo" ed è parte di un progetto più grande in costruzione, e lo trovate qui.

venerdì 8 aprile 2011

Un racconto


"Lacrime", un racconto. Qui, in attesa di pubblicazione.
Ha partecipato al concorso letterario Suspense Tale posizionandosi 4°. Quindi verrà pubblicato in un'anatologia letteraria edita da R.E.I edizioni.

giovedì 31 marzo 2011

Pezzi di romanzo

Visto che ultimamente l'utenza del blog è cresciuta ho deciso di cominciare a pubblicare alcuni pezzi del romanzo in continua lavorazione che è il Diario. Prima o poi, più poi che prima, lo finirò. Per adesso commenti e consigli sono ben accetti. Consideriamo ciò che segue, "racconti decontestualizzati".

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Io sono un Diario e vi narrerò le gesta di un uomo per raccontarvi, in realtà, gli avvenimenti che coinvolgono l’umanità tutta e il filo rosso che congiunge l’esistenza con il tutto nelle sue più complesse ramificazioni. L’anticamera vista dall’alto mostra, al suo interno, un totale di sedici spiriti e un guardiano delle porte caosmiche chiamato Gesù, punito per colpe che lo vedono coinvolto nel reato di “falsificazione spirituale”. Si stanno per decidere le sorti di tutti gli enti al loro interno che possono adesso sciegliere, dopo lunghe e numerose colluttazioni, una strada dinnanzi un bivio: o divenire guardiani dannati per l’eternità ma conservare la coscienza o reincarnarsi e continuare il percorso che porta alla salvezza.

D’ora in poi vi racconterò ciò che separa Marco, autore del Diaro e dunque mio creatore, da ciò che scelse in anticamera. Sei diventarono guardiani, ma dieci scelsero di provare la strada che porta all’ignoto finale.

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Cosa vuol dire “essere un Diario”, “essere un oggetto inanimato”? Leggiamo una definizione da un qualsiasi dizionario: un diario è una forma narrativa in cui il racconto - reale o di fantasia - è sviluppato cronologicamente, spesso scandito ad intervalli di tempo regolari, solitamente a giorni. Bene, leggendo questa definizione, faticherete a riconoscermi come un Diario. Ma dovete capire che qui, “cronologicamente”, ha un significato molto diverso perché la cronologia

in questione è quella di un non vivente. Potrei essere la cronaca della vita o di un periodo di vita di una persona, ma anche la raccolta di annotazioni giornaliere in cui vengono descritti fatti di rilievo, avvenimenti politici, sociali, economici, osservazioni di carattere scientifico o altro.

Non sono nulla di questo, io sono l’unione delle menti di alcune reincarnazioni che si sono mescolate nei déjà vu della persona di Marco, un “qualunque” di questa terra col dono del ricordo transmodale. Il dono dell’ubiquità, la facoltà di essere ovunque, è stato il regalo più grande che ho ricevuto. Io sono qui, tra le tue mani, ma sono anche qui, adesso che l’autore mi scrive e sono li, tra gli scaffali di una libreria e sono là, nella mente ai primordi del mio concepimento.

Io racconto per mano di chi mi usa, di chi mi legge. Se mi chiudi non posso raccontarti più nulla ma se continui ad utilizzarmi, a conoscermi, potrai continuare a sapere ed è questo il meraviglioso piacere della lettura, della conoscenza attiva.

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Ricordo ancora il giorno che Marco cominciò a scrivermi; è il mio primo ricordo e, prima di allora, non esistevo e me ne stavo li, con le pagine bianche nel limbo degli oggetti in potenza, contingenti ma non necessari.

Cominciò a scrivermi d’estate, mi pare fosse fine anni’90 ....

domenica 15 agosto 2010

Spruzzi d'estate

A volte uno si crede stupido e invece è soltanto giovane (Italo Calvino)

Che se uno potesse, l'estate la salterebbe di netto. Io la mia la passo discretamente in generale, anche 'stavolta non mi lamento, devo dire. Turchia come viaggio d'effetto, Istanbul e interno Asia, la parte più bella secondo me, come l'interno coscia dal resto. Ma l'allontanamento da Milano che pesa ma peserebbe anche se non ci fosse si gioca tutto qui, in Sicilia, Catania di base ma si gironzola, di gusto aggiungerei. Ortigia oggi ce la siamo pappata con classe sempre con lei, "squadra che vince non si cambia", noi si vince e non cambiamo infatti. Fontanebianche, bella l'acqua eh, per carità .. ma sempre le solite scene, inquietanti: paste al forno, ragazzini impazziti con secchelli colmi di speranze sabbiose, famiglie merdose e insoddisfatte e, infine, un sole che ti cucina a 40° secondo una routine che sa di lenta agonia. Ci siamo fatti Cavagrande e Calamosche, ci faremo la riserva dello Zingaro per prendere il Giorgio nazionale e torneremo a Taormina che ci manca 'ste state, o almeno credo che le manchi o, insomma, doveri coniugali ... brutta bestia!
L'autunno e le foglie che, delicate come piume, ti si poggiano sulla spalla. Il sapore della ripartenza e della filosofia che, in pausa ma pronta, ritorna a scalpitare nel maremagnum della burocrazia meneghina.
E se la vita non fosse com'è, piena di falsi impegni e presunte preoccupazioni che cosa resterebbe dell'uomo che domina dall'alto tutto ciò che non ha saputo, ainoi, comprendere ed amare?
Oggi è il primo giorno di ciò che mi resta da vivere. Non vuol dire un cazzo, ma sul momento fa un certo effetto. O no?

martedì 8 giugno 2010

C'era una volta l'informazione. Forse si, oggi sicuro no.


Anche oggi, ci si è svegliati con una bella notizia. Che bello, siete contenti? Gli israeliani che, voci di corridoio, dicono intolleranti ai seguenti oggetti : ago e filo, gomme per cancellare, libri, stoviglie, coperte, occhiali, sedie a rotelle e farmaci hanno pensato, con stile va detto, di assaltare una nave aiuti … è strage. Che cazzo volevano ’sti attivisti pro – palestina? Netanyhau: pieno appoggio ai militari.Appunto, pieno appoggio. 1o morti. 4 Italiani a bordo. Per dirla con Alfredo Mantica (sottosegretario agli esteri) ”Se la sono cercata”.
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Alle 17.29, a palazzo Madama è in corso la discussione del ddl intercettazioni. Siete contenti? Così la gente la smette di intercettare povere persone. Protezione civile e puttane … “Dove sono finiti i preservativi?”. Berlusconi e le richieste di masturbazioni alla Daddario“Toccati un po’, dai”. Che vi frega? Che male c’è? Potrà o no uno portare delle zoccole in un palazzo di stato e scoparsele predicando i valori cristiani, o no? Ah, poi il cognato di Bertolaso deve lavorare no? Famolo lavora a L’Aquila.
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Piazzale Loreto … dove c’è ancora tanto posto.
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A Verona un ragazzo uccide il padre e lo getta nel cassonetto. Riciclaggio.
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Una madre butta la figlia dalla finestra. Mancava l’ascensore.
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Un gay, ma chiamiamolo pure “ricchione del cazzo”, è stato picchiato di fronte al Colosseo. Gladiatori ritornano.
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(il saggio più venduto della settimana è di Diego Fusaro. Bentornata ignoranza)
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Mourinho è al Real. Questo mi consola … è la notizia più cliccata.
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Il direttore del TG5 è un grande. Sapete perché? Con la crisi ha rinunciato ai vini francesi a favore di quelli italiani. E’ bello avere compagnia quando si soffre.
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Bettega lascia la Juve. Era un bomber.
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Il sindaco di Racalmuto confessa: “Troppo stress. Ho fatto uso di Droghe”. Brav’uomo. (ma non si andava in galera?)
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I preti continuano ad incularsi i bambini (questa è scritta con coraggio ed ho paura). Sarà mica così che lo spirito santo ha fecondato la Madonna. AH … ecco perché osso sacro.
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Hanno ucciso un Rumeno a sprangate per 50 euro. Con 100 potete comprare il pacchetto “Olocausto”.
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(se Elio Geramano è intellettuale io sono Dio)
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Come finire quest’articolo … ah già, quel pirla di Derrida. Ora me lo sparo. Pronti?
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“La vita è l’origine non rappresentabile della rappresentazione” (da La scrittura e la differenza – Einaudi, Torino, 1990, traduzione di G. Pozzi)
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{Tutto ciò che avete letto viene da notizie reperibili sui quotidiani. Davvero? Si, davvero}

domenica 6 giugno 2010

Ah, il martini.


Tutto comincia così per caso

Per caso smette e per caso evolve. Si vive insieme si muore da soli. Funzioni associano a stati di cose fisiche, fenomeni ed oggetti sociali. Costituiscono la realtà. Il linguaggio performa la realtà … "Fai questo…" "Fai quello…". Tutto scorre, come il martini delle ultime sere.

Ah, il martini.

Si sta li, si guarda tutto con attenzione, ci si distrae apposta per non sapere anche se, si sa. Il mondo fuori muore, animali macellati, bambini sfruttati e guerre inutili volte ad arraffare un liquido nero. Sono morti i pacifisti, sono morti.

(io adoravo la bandiera della pace … tutte quelle strisce)

Ma siamo qui, nuovamente. Soli sul cuor della terra, trafitti da un raggio di sole ed è subito sera. No, è di Quasimodo, non posso farlo.

Le mura della città sono alte e tutto coprono. Ci coprono, ci oscurano … ci piace, si. A me piace assai. Mi sento protetto, quando fuori pure piove, quando fa caldo. Fare l'intellettuale con il manifesto. La domenica.

Masturbatevi, vi fa bene. Giuro.

I massaggi cinesi ora, dicono, fanno pure dei pompini. Vivere senza quelli, neanche il martini.

Ah, il martini.

Raccontatemi del G8 all'Aquila. A Genova, dicevano, ginnastica e rivoluzione. In Abruzzo, l'unica ginnastica è stata quella delle gente che toglie le macerie. La rivoluzione è che i potenti ce le rimettono, le macerie.

Concedetevi una pausa. Soldi, denaro, lavoro. Da quanto non tempo non lo fate? Si, proprio quello. Da quanto tempo? Bevetevi un martini.

Ah, il martini.

C'era una volta una favola. Un pianeta felice, con animali in simbiosa pace, rispetto. Oggi c'è non ci siete più, l'insostenibile leggerezza delle vostre azioni mi ha chiuso qui, dietro un computer con del martini, sempre lui. Che possano morirvi le controparti, quella è solitudine.

Mondi possibili (il martini è transmodale)

Sono morto, forse neanche è vero che ero vivo. Se non fosse per … si, per il martini, non avrei ricordi. La rivoluzione è lontana, e io sono contento. Questa parola, "r-i-v-o-l-u-z-i-o-n-e" è, permettetemelo, una parola per coglioni. Il mondo è un centro sociale occupato, male, ma occupato. Nei fiumi scorre il martini.

Ah, il martini.

Estate, fa caldo. Milano è bella l'estate. Niente Milanesi, niente lavoratori e pochi clacson. Io ci sto bene, ci lavoro e la sera giro in bici. Isola, navigli, brera, duomo. Poi mi fermo li, in Magenta per un martini. Viale dei mille, una botta ad una negra e via. Ancora da solo.

La vita è un brivido sulla schiena. Non puoi grattarti.

Finisce cos', senza un senso. Sen - Z - a un Sen - S - o. Parole, soltanto parole. E senza quelle niente più di questo. Nessun permisero, nessuna cosa. Ti ho amata, e ti ho desiderato. Ma mastrurbarmi con un martini non ha prezzo.

Ah, il martini

martedì 6 aprile 2010

Di un pensiero identico e indiscernibile

e.b : "credo sia una cosa meravigliosa..."

l.c: "che cosa?"


e.b: " starsene qui, in silenzio"


l.c: "ma tu parli..."


e.b: "tu dici? Mah... dipende"


l.c: "e da cosa?"


e.b: "vedi, amico mio, esistono molti modi di muovere la bocca ... La si può muovere per mangiare, per respirare... per urlare. Ma parlare, caro mio, è cosa da pochi e sai perchè?"


l.c: "...perché?"


e.b: "perché per parlare bisogna prima aver pensato. Quello..."


l.c: "lo so! E' cosa da pochi ma tu, mio fraterno amico, dici questo perché ti senti pensante... e se non lo fossi?"


e.b: " lo sono amico mio, io penso più di tutti"


l.c: "No amico mio, non più di tutti, perché dovresti pensare anche più di te stesso essendo anche tu nei tutti e, dunque, ci sarebbe sempre qualcuno che pensa più di te"


e.b: "non a caso, sono qui a parlare da solo, amico ..io..."