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venerdì 2 ottobre 2009

Mentre si parla di troioni di lusso, Messina muore di nuovo.


Messina è morta. Messina è morta di nuovo. Sciascia diceva che questa città non esisteva proprio.
Oggi, 2 ottobre 2009, morti e dispersi sono in aumento. Silvio si è salvato. La tragedia è un ottimo salvagente per parlare d'altro. Il papa: "prego per le vittime". E chi se ne fotte. Intanto il vecchio capo dell'associazione cattolica ha più di 80 anni e continua a proporre soluzioni inutili alle disgrazie della gente (?pregare?). La povera gente soffre, ha perso figli e amici a causa della natura. L'uomo ha costruito case di cemento impastate con la "rina" (sabbia), e adesso si piange in attesa di cosa? di morire ancora, ecco di cosa! In un mondo in cui si crede che sia Dio il mandante di questi segnali, sono contento che a me, che ne sono sprovvisto, non ne dovrebbe arrivare nessuno.
Chi può vada a Messina come volontario e la smetta di occuparsi di inutili cazzate: occupazione dei CSA, parlare delle puttane del re o discutere se Travaglio debba avere o meno uno stipendio. Una città e caduta, i morti sono morti e tocca a noi ricostruirla. Attenzione, tutto in silenzio: perchè il silenzio è l'unica forma di rispetto.
"...l'amore, mi sembra di tutte la cosa principale.
Penetrare il mondo, spiegarlo, disprezzarlo, può essere l'opera dei grandi filosofi. Ma a me importa solo di poter amare il mondo, non disprezzarlo, non odiare il mondo e me;a me importa solo di poter considerare il mondo, e me, e tutti gli esseri, con amore, ammirazione e rispetto"
(Hermann Hesse da "Siddharta")

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