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martedì 6 aprile 2010

Di un pensiero identico e indiscernibile

e.b : "credo sia una cosa meravigliosa..."

l.c: "che cosa?"


e.b: " starsene qui, in silenzio"


l.c: "ma tu parli..."


e.b: "tu dici? Mah... dipende"


l.c: "e da cosa?"


e.b: "vedi, amico mio, esistono molti modi di muovere la bocca ... La si può muovere per mangiare, per respirare... per urlare. Ma parlare, caro mio, è cosa da pochi e sai perchè?"


l.c: "...perché?"


e.b: "perché per parlare bisogna prima aver pensato. Quello..."


l.c: "lo so! E' cosa da pochi ma tu, mio fraterno amico, dici questo perché ti senti pensante... e se non lo fossi?"


e.b: " lo sono amico mio, io penso più di tutti"


l.c: "No amico mio, non più di tutti, perché dovresti pensare anche più di te stesso essendo anche tu nei tutti e, dunque, ci sarebbe sempre qualcuno che pensa più di te"


e.b: "non a caso, sono qui a parlare da solo, amico ..io..."

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