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martedì 20 ottobre 2009

Storie sulla fortuna, vista da un informatico.

il 18 ottobre, alle 18, 28 minuti e 32 secondi, una mosca della famiglia dei Calliphoridi ricoperta da una guaina bitumata di inquinamento elettrometalfilotessilchimico, plana su via medardo rosso, a Milano. Nello stesso momento, fuori dall'isola della birra, il vento si insinua magicamente sotto una panca di legno sulla quale fino alle 18 siedono vecchi post-spesa.
In quell'istante, al secondo piano di medardoRosso n°13, un giovane esce nudo sul balcone facendo il gesto del cazzetto per aria perchè era riuscito a non farsi più scroccare fastweb. Sempre nello stesso momento, uno goccia di pioggia acida figlia del grigio autunno soleggiato, si stacca dal plotone per raggiungere il negozio di fumetti dell'unico giapponese della via.
Al numero 11 di via Medardo, il marito della portinaia, che per andare a lavorare esce a piedi perchè lavora al bar che fa angolo in piazza fidia, non esce mai in macchina ed è il compagno di Nunzia.
A Nunzia non piace: la guarigione tramite imposizione delle mani del tipo di scientology; sorprendere uno sguardo di disprezzo sulla grafia del cartello "sono sulla scala B"; uscire dalla portineria e sentirsi dire "mia figlia diventerà dottoressa, gli dia del lei".
A Nunzia piace: dirmi "ciao ggggioia" alla mattina; mettere in fila le foglie e buttarle con cura; svuotare il garage delle biciclette, pulirlo bene, e riporre tutto, alla fine.
La signora solarissima del 6° piano, vecchietta originaria di Saronno, è sempre stata una persona zitella ma gioiosa. Ai rasta del secondo piano non piace: guardare un film sul letto soppalcato a 80cm dal pavimento della mia camera da letto quando cadono delle viti; essere - da qualcuno che a loro non va - accusati di errore nella raccolta differenziata; incrociare la signora solarissima in ascensore.
Al commercialista piace: dire "salve" 14 volte per ogni persona che vede sorridendo come carlo conti; far brillare la sua smart con le pattine; svuotare la pattumiera, pulirla bene, e riporre tutto, alla fine .
Io ho 23 anni. Come tutte le mattine esco tardi sento "ciao ggioia!" giro a destra, ma...dimentico sempre qualcosa. Ogni giorno arrivo fino da Shafan che ho scoperto poi essere Safhan, sconvolta da tanta ripetitività nel dimenticare, non riesco a contenere il batticuore, perciò, torno in casa almeno 2 volte ripetendo questi ultimi passi con un indifferenza che è pari solo alla voglia di lavorare dei neuroni di Borghezio.
Siga, studiamo un'ora poi a pranzo?
(Marco Nicolini)

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